Ponte mobile nella Darsena di Viareggio (LU)
Il nuovo ponte levatoio nel porto di Viareggio ha sostituito un vecchio ponte girante non più funzionante. Il progetto è stato scelto mediante una procedura di appalto concorso in cui è risultata vincitrice la società METALCOST Spa (SP). Committente, Regione Toscana, Ufficio del Genio Civile di Lucca.
I vincoli di progetto presenti erano essenzialmente legati alla velocità di realizzazione e al costo dell’intervento. L’attraversamento è caratterizzato da transito stradale di I categoria in senso unico alternato con scambio a vista e pedonale su appositi marciapiedi. La sezione trasversale fuori tutto è di 6,70 metri organizzata con una corsia di 2,75 metri, banchine laterali di 0,70 metri e due marciapiedi non sormontabili ai lati di larghezza pari a 1,20 metri. La luce del ponte è pari a 15,31 metri e l’angolo di apertura è di 72,00 deg, realizzando la quasi totale apertura del canale.
La struttura è in acciaio con sezione di tipo aperto a piastra ortotropa irrigidita con piatti a bulbo. La struttura è irrigidita con traversi in parete piena posti alla distanza di circa 1,50 metri. Tutti i dettagli sono stati curati in modo da limitare al minimo la corrosione e consentire una facile manutenzione.
Il sistema di movimentazione è di tipo idraulico con coppia di pistoni a doppio effetto e unica uscita con valvole over-center saldate sulla parte fissa. Le manovre di apertura e chiusura sono interamente assistite senza alcun ricorso al peso proprio per la fase di chiusura. Il sistema di apertura così studiato si presenta di estrema affidabilità e consente l’utilizzo in piena sicurezza anche in caso di malfunzionamento; il ponte può rimanere in equilibrio su un solo pistone ed eventuali rotture del circuito portano al blocco immediato con le valvole già descritte.
Il cinematismo di apertura presenta caratteri di novità rispetto a ponti levatoi tradizionali. La cerniera di rotazione è posta al di sopra del piano stradale in modo che l’atto di moto all’inizio del movimento di apertura porti a distaccare il ponte dalla spalla evitando così la costruzione di una buca di spalla come usualmente previsto in ponti levatoi. La scelta del punto di rotazione ha permesso inoltre di realizzare l’intera fondazione di spalla a guisa di contrappeso realizzato interamente sopra il livello medio del mare con sensibili riduzioni dei costi di realizzazione e con un netto miglioramento della durabilità dell’intero sistema fondale.
Le difficoltà esecutive relative alle sedi dei due perni di rotazione, di identico asse, sono state superate in officina operando la barenatura dell’asse sull’intero ponte assiemato, seguendo le tecniche in uso per gli assi delle eliche delle navi.
La connessione tra il ponte ed il blocco fondale di contrappeso è stata fatta mediante una serie di barre dywidag pretese in modo da assicurare con ampia sicurezza l’assenza di decompressione delle piastre di contatto ponte-blocco. Il ponte è stato interamente prefabbricato in officina e trasportato a mezzo di chiatta rimorchiata sul posto per la definitiva sistemazione a mezzo di due autogrù da 70 ton. Il ponte è stato completato nell’anno 1994 ed è attualmente in esercizio.